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  • EDITORIAL / MOSTRE

    Gendrification

    Performance
    Pergine Spettacolo Aperto
    "Voice off" Sala Maier
    8 luglio 2016 ore 17:00


    L’azione nasce da un invito rivolto alle istituzioni culturali del territorio e a due artisti, ai quali è stato chiesto di esporre un progetto sul tema del genere. Judith Butler in “ Corpi che contano”, afferma che il genere non è qualcosa che uno ha, ma un’identità lentamente costituita nel tempo. La performance di Museo Wunderkammer indaga la complicità delle istituzioni culturali alla costruzione dell’immaginario di genere e ai discorsi normativi che ne conseguono.

    “Spiagge libertine e naturismo-scambista: un case study”
    I sostenitori del ‘naturismo classico’ ritengono che vivere e relazionarsi in nudità all’interno di un contesto naturale, permetta di liberare gli individui dalle dinamiche di alienazione e sfruttamento tipiche delle società contemporanee. All’interno della multiforme fenomenologia nudo-naturista un circoscritto sottogruppo di individui (scambisti e libertini) si fa portavoce di un’istanza di liberazione ulteriore, riguardante i costumi e i comportamenti sessuali. Attraverso la discussione di un case study, si cercherà di comprendere se l’esercizio di una sessualità libera all’interno di un contesto naturale permetta di superare le forme stereotipate delle relazioni di genere (dominanza maschile e eteronormatività) o porti al contrario ad un loro rafforzamento regressivo.  
    Daniele Maffeis ( 1982) Artista, si è laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e ha conseguito il diploma di Pittura all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. È curatore di Polarexpo, progetto espositivo per giovani artisti bergamaschi promosso dal Servizio Giovani del Comune di Bergamo. Vive e lavora Milano.    

    “Making visible”
     
    Making visible  è il prodotto di proposte collettive nate durante il workshop “Making Academic Careers Together”, ospitato dalla conferenza COOP2016 e organizzato dal progetto europeo GARCIA. GARCIA - Gendering the Academy and Research: combating Career Instability and Asymmetries - è un progetto che ha l’obiettivo di promuovere la parità di genere in accademia, partendo dalla studio dei ricercatori e delle ricercatrici nelle prime fasi della propria carriera accademica. Il workshop ha visto la partecipazione di professori, postdoc, assegnasti/e di ricerca e dottorandi/e dell’università di Trento ma anche da altri atenei europei.  
    Francesca Fiore (1990) è attualmente assegnista di ricerca all’università di Trento e lavora per il progetto GARCIA www.garciaproject.eu. Sociologa di formazione, si occupa principalmente di comunicazione digitale e organizzazione di eventi.    

    “Generi ancestrali”

    Cinquemila anni fa venivano erette grandi statue stele in pietra con raffigurazioni di personaggi maschili, femminili e asessuati. In un secondo momento ad alcune stele con caratteri femminili venivano aggiunti elementi che identificavano la figura maschile, soprattutto armi. Talvolta capitava anche il caso inverso. Le statue stele erano probabilmente la rappresentazione di antenati mitici che con la propria imponenza monumentale giustificavano il potere di un gruppo sociale. Qual è il significato di questo cambiamento di genere? Cosa mutava all'interno della compagine ancestrale con l'operazione di scambio di genere? E come può la storia, ancorché mitica, essere manipolata a posteriori così radicalmente? 
Apparentemente non esiste nulla di più stabile del passato (anzi, forse solo il nulla è più stabile). Ma quando ci si trova in presenza di confini mobili, di limiti valicabili, di valori negoziabili, allora anche il passato può mostrarsi come non è mai stato.
    Franco Nicolis (Verona 1956). Archeologo. Ha studiato storia antica e preistoria all'Università di Bologna. Dal 1991 lavora alla Soprintendenza ai Beni culturali della Provincia di Trento di cui attualmente è direttore dell’Ufficio archeologia. In questa posizione, ha diretto numerosi scavi dal Mesolitico al periodo romano, ha organizzato conferenze internazionali, e partecipato a convegni in istituzioni europee (Università di Bristol, University College London, Università di Nottingham; Collège de France, Paris, ...).      

    “Proposta di progetto per risolvere tutti i problemi di genere, ovunque, per sempre”
    L'approccio alle questioni di genere, e in particolare al problema della persistenza irragionevole delle disparità di genere, è esso stesso problematico per motivi storici e sociali in cui gli autori non sono abbastanza competenti. Stanchi delle solite iniziative culturali che propongono – se e quando le propongono – soluzioni parziali, temporanee o utopistiche, i curatori Paolo Cocco e Carlo Maiolini lanciano un progetto che intende affrontare in modo nuovo, partecipato e interattivo, i problemi di genere. La mostra qui presentata si prefigge in particolare di trovare soluzioni semplici, esclusivamente apparenti e di impossibile esecuzione a ogni problema di disparità; l'approccio puramente sintomatico permette di applicare queste soluzioni placebo, o di inventarne di nuove ad hoc, alla totalità dei casi.   Paolo Cocco (1980), naturalista, comunicatore scientifico e traduttore, scrive e parla di scienza e società con un particolare interesse per l'evoluzione e la biologia animale. Collabora con il MUSE - Museo delle Scienze di Trento e con Le Scienze - edizione italiana di Scientific American. Carlo Maiolini (1979), biologo e comunicatore scientifico. Fra i suoi interessi i modi in cui lo sviluppo tecnologico interagisce con la rappresentazione del reale in Homo sapiens. Dal 2006 lavora presso il MUSE – Museo delle Scienze di Trento.    

    “Scrivere agli idoli”
    Negli anni Sessanta, in particolare, si radica la pratica di “scrivere agli idoli” quando il disco a basso prezzo, la televisione, la radio, i juke-boxes portano dappertutto l’immagine e la voce dei nuovi giovani cantanti. Così le tante lettere indirizzate a Gigliola Cinquetti, che nel 1964 e nel 1966 vince per due volte il Festival di Sanremo ottenendo una notorietà straordinaria, rivelano il ruolo centrale della televisione e della musica leggera nella costruzione della moderna cultura di massa (e delle sue mitologie). Ma riflettono anche la secolare fatica di scrivere in un’Italia che ha appena varato la riforma della scuola media unica. Le difficili e contorte grafie di chi si rivolge con candore e con fiducia a Gigliola Cinquetti, si mostrano sullo sfondo della profonda provincia italiana (quella dei tanti campanili e delle sagre di paese) appena o non ancora toccata dal miracolo economico. I fans chiedono l’autografo, una fotografia; altri un disco, un aiuto, un vestito, le medicine o un posto di lavoro. Altri ancora chiedono un incontro (vedere, toccare il loro idolo) e di essere ascoltati pienamente, sino in fondo.  
    Quinto Antonelli (Rovereto, 1952) è ricercatore presso la Fondazione Museo storico del Trentino, dove è responsabile dell’Archivio della scrittura popolare. Studia le forme autobiografiche della gente comune, i processi di alfabetizzazione e di scolarizzazione, la storia culturale delle guerre del Novecento, temi di cui ha curato numerose pubblicazioni.      

    “The walking of Solo” first chapter
    Il primo capitolo della serie “A Trilogy of Desire”, esplora il tema della “gloria” e il suo tentativo di raggiungimento. La storia è una narrazione senza sequenzialità che si sviluppa e formalizza per mezzo di vari linguaggi tra cui: la performance, il video, la fotografia e l'installazione. Un danzatore esegirà il C-Walk, in origine un rituale cinico e macabro praticato dagli uomini della banda americana dei Crips dopo aver ucciso o picchiato un membro di una gang rivale.
I Crips sono una gang nata inizialmente nel quartiere di Compton a Los Angeles (USA) poi sviluppatasi in tutto il Mondo. Diversamente dalla nascita di questa danza, il C-Walk si è diffuso all'interno della cultura hip hop come un nuovo “stile di danza”.   Davide Allieri (1982) Artista, vive e lavora a Milano. Conseguito il diploma accademico a Milano si trasferisce a Londra per un lungo periodo di ricerca e studio. Ha partecipato a mostre collettive e personali, e a diverse residenze sul territorio nazionale.