Con la partecipazione di
Valentina Casalini Lorenzo Danieli Adel Jabbar Leeanne Minter Adriana PaoliniFrancesca TestaAlberto Winterle Gigi Zoppello e Rappresentanti della stampa e lavoratori della cultura
in
Atlas Curae. Per una mappa visiva sul tema della cura tra arte pubblica e pratiche pittoriche.
10-27 settembre 2020
Palazzo delle Poste
a cura di Collettivo Mavi (Veronica Bellei, Francesca Piersanti) con Elisa Casati
FUTURE RUINS è una performance in forma di conferenza stampa istituzionale ideata per la riapertura del Palazzo delle Poste di Trento dopo 13 anni da Manifesta 7. L'argomento di FUTURE RUINS è l’uso dell’evento d'arte contemporanea come strumento di colonizzazione culturale e di capitalizzazione urbana. Nella performance rappresentazione e realtà si incontrano in un movimento circolare tra pubblico e privato, tra memoria e costruzione di immaginari futuri. FUTURE RUINS intende aprire una riflessione su quei beni culturali che diventano rovina a causa del conflitto tra interessi pubblici e privati, sulle politiche territoriali basate sulla produzione di eventi, che, quando sopravvivono brandizzano la città, e, quando falliscono, lasciano precariato e rovine.
La performance si sviluppa in due fasi, la prima ha previsto la creazione di un gruppo di lavoro formato da persone che nella performance interpretano se stesse o un ruolo contiguo all’ambito culturale e professionale di provenienza. Tra i ruoli reali: Alberto Winterle architetto nonché responsabile tecnico della passata edizione di Manifesta 7, Valentina Casalini fotografa di architettura, Lorenzo Danieli videomaker, Adriana Paolini lavoratrice della cultura, esperta di archivistica e manoscritti, Francesca Testa di formazione sociologa ad attivista, infine Gigi Zoppello giornalista dell’Adige. Due invece i ruoli interpretati: Adel Jabbar sociologo esperto di intercultura interpreta un membro della Commissione cultura UE, e Leeanne Minter, filosofa e psicologa, assume il ruolo della curatrice d’arte contemporanea. Il gruppo ha lavorato a partire da un contesto definito da Museo Wunderkammer, all’interno del quale i singoli interventi sono stati declinati dai partecipanti in modo soggettivo. La seconda fase della performance è con tutto il gruppo di lavoro più il pubblico formato da lavoratrici e lavoratori della cultura e rappresentanti della stampa.
http://www.adrianapaolini.it/future-ruins-2022/
https://www.ladige.it/eventi/cultura/2020/09/14/weiwei-opera-trento-conferenza-stampa-fake-performan...
ph. Valentina Casalini
ph. cartolina Pierluigi Cattani Faggion