Atteggiandomi ad etnografo riporto gli esiti di una ricerca che ho condotto su una spiaggia naturista-scambista, adootando il metodo dell’osservazione partecipante. Descrivo la struttura sociale della spiaggia concertandomi su norme di comportamento, procedure ritualizzate, stereotipi di genere, status e ruoli sociali. Ancorché corretti, i risultati sono inventati: l’effettiva ricerca sul campo è iniziata solo nei mesi successivi.
Talk realizzato in occasione dell’happening Gendrification di Museo Wunderkammer nell’ambito del festival Pergine Spettacolo Aperto.A proposito di Cleopatra
(testimonianza di un frequentatore di Punta Kriza)
Beh se proprio te ne devo raccontare una… ti devo dire di quella tizia… il nome non lo so, però qua tutti la chiamavano Cleopatra. Quella si che era una donna con le palle quadrate, tutti in riga ci metteva (sghignazza), si proprio in riga! Si metteva là in fondo, sugli scogli al confine con la spiaggia dei gay e rimaneva lì tutto il giorno per i fatti suoi. Non è che faceva niente di che: stendeva l’asciugamano, si sdraiava e stop. Chiaro che aveva delle gran belle tette e un culo da favola, ma c’aveva anche questo modo supersexy di muoversi, di strofinare le cosce. Ah beh poi inutile che te lo dico.. che cosa succedeva quando si metteva la crema solare. Si capiva che era una gran maiala, non una di quelle frigidone che anche se sono delle gran fighe dopo un po’ ti stufi di stargli appresso… che pare che a guardarle le consumi… invece era chiaro che quella Cleopatra lì ci godeva a farsi guardare. A chi le faceva proposte esplicite rispondeva in modo serafico “grazie ma preferirei riposare, magari nei prossimi giorni” che manco stesse a rifiutare un invito a cena, quando invece lo zoticone di turno gli aveva offerto un pompino. Insomma questo poi me l’hanno raccontato.. perché ero già tornato in Italia ma avrei preso volentieri le ferie per assistere allo spettacolo. Insomma un giorno se ne va a fare una passeggiata nella spiaggia gay e poi torna con questo ragazzone che era frocio, perché era uno che frequentava l’altra parte. e con questo se la rideva e se la intendeva a meraviglia. Insomma ad un certo punto cleopatra si mette sopra quello e inizia a massaggiargli la schiena e il culo. Con le mani, ma anche si strofinava con tutto il corpo e con le tette. Che io dico: un’ingiustizia così grande non s’è mai vista. Insomma in quattro e quattr’otto metà spiaggia era sull’attenti a gustarsi lo spettacolo. Si sono avvicinati un po’ tutti, anche se nessuno osava più di tanto... Insomma ad un certo punto cleopatra apre la borsa e tira fuori uno di quei cosi. Com’è che si chiamano? Nn lo so neanche.. figurati io che cosa me ne faccio.... insomma era un cazzo nero di plastica (sarà stato più di 20 cm) montato su una specie di cintura di cuoio. quei così che probabilmente li usano le lesbiche, che praticamente te lo metti e al posto della fica e così c’hai un cazzo di plastica. Insomma mette il tipo a 90° e inizia a scoparselo. Lei godeva alla grande e le sue tette rimbalzavano che era un piacere. Sono cose che non si vedono spesso da queste parti, però non ti dico l’entusiasmo. A un certo punto fa avvicinare un paio alla volta quelli che erano corsi a guardare, e mentre scopava quello si faceva palpare le tette e il culo. Quando quel poveretto non ce la faceva più per tanto che l’aveva sfondato, dice ad un altro di prendere il suo posto. non ti dico, erano tutti eccitati alla grande ma al tempo stesso avevano tutti una fifa blu, che insomma era chiaro che quella era tutta matta… cioè perché una donna che si mette un cazzo di plastica e si scopa un uomo così… non si capisce che gusto ci prova e soprattutto non si sa bene cosa aspettarsi. Insomma io non ti so dire con esattezza perché non c’ero, ma questi miei soci mi hanno detto, che dopo un po’ di resistenza - perché diciamocelo un cazzo in culo non lo augureresti a nessuno – insomma dopo un po’ di toccatine al punto giusto, almeno 4 o 5 di quelli, si sono fatti fare tutto quello che comandava la regina Cleopatra. E insomma anche quello lì, che non diresti mai… perché qua gli piace fare il gallo del pollaio, insomma anche quello pare che se l’è fatto mettere… e per due giorni di fila! Ma tu non ci provare a ricordarglielo perché l’ultimo che l’ha fatto, è finito all’ospedale con due costole incrinate.