con Alessia De Biase e Piero Zanini
Tre incontri/atelier tra il teorico e il pratico per iniziare una riflessione sul tempo come
dimensione necessaria per la comprensione di una città, un territorio, un paesaggio, nel loro
divenire. A partire dalle ricerche su questo tema condotte negli ultimi anni dal Laboratoire
Architecture Anthropologie dell’ENSA Paris-la-Villette proponiamo di esplorare e interrogare
alcuni dei registri (pratico, simbolico, estetico, politico) con cui temporalizziamo la nostra
esperienza di abitanti – tra vissuto e orizzonte d’attesa - e i luoghi/momenti che la configurano
e la modulano nel quotidiano, sul piano individuale e collettivo. Si tratterà, in altre parole, di
lavorare sul tempo per « aprire » lo spazio e, reciprocamente, di ripensare lo spazio per dare
luogo ai differenti tempi che contribuiscono a costruire quello che siamo soliti chiamare
« presente ». Il nostro, e quello dei luoghi che abitiamo.
1. > 24 giugno > Lavorare col tempo
In che modo la dimensione temporale, quella che struttura il nostro quotidiano e quella che
disegna gli orizzonti di cambiamento, permette di analizzare e interrogare la complessità dei
luoghi che abitiamo ? A partire da una serie di esempi e di categorie tratte da ricerche svolte o
in corso tanto in Francia che in Italia, cercheremo di identificare e definire le problematiche
temporali che possono emergere da un caso studio a Trento.
2. > 02 settembre > Esperienze del tempo
Come si struttura, prende senso e si manifesta l’esperienza del tempo nel quotidiano di una
città e dei suoi abitanti ? In che modo interroga l’idea della città come « spazio pubblico » ?
Attraverso l’analisi e la comparazione dei materiali etnografici raccolti negli ultimi anni in
differenti contesti, urbani e non, si tratterà di far emergere e problematizzare la questione
dell’esperienza e delle pratiche urbane, nell’articolazione tra biografia individuale e collettiva.
3. > 11 novembre > Archeologia del futuro
Cosa ci racconta la distinzione che esiste tra l’idea di « proiezione » e quella di « progetto »
sul nostro modo di pensare, individualmente o collettivamente, il futuro di una città ? A
partire da due ricerche ancora in corso e molto diverse tra loro (una su Parigi, l’altra sul
quartiere di Veronetta, a Verona) esploreremo lo spessore temporale della città come schermo
fantasmatico delle attese, dei desideri e delle paure di chi la abita.