Segnale stradale senso unico di marcia nel fiume Fersina.
Acquisizione
Un giorno passeggiavamo in Viale Rovereto lungo il Fersina tra i giardinetti, nel fresco dell’ombra dei grandi alberi che con prepotenza allungano i rami verso l’acqua del torrente e sembrano bramosi di tuffarsi nelle acque limpide. Quattro passi, un riposino sulle panchine, quattro chiacchiere con chi si incontra e un sorriso ai bambini che giocano. Ci appoggiamo al muretto e guardiamo l’acqua scorrere. Bello, rilassante; ma un giorno ti soffermi con uno sguardo diverso: dall’acqua sporge una bicicletta senza ruote, un copertone, un pallone sgonfio (mi è dispiaciuto, forse un bambino è rimasto male) sacchetti di plastica, stracci e, un segnale stradale. Il segnale è tondo, bianco con la freccia blu: un segnale stradale che troviamo in città e non ci permette di scegliere la strada, ci costringe ad obbedire a lui (segnale stradale di senso unico).
Mi pongo una domanda: "Forse che l’uomo vuole cambiare il corso del torrente? Deviare il corso si può per interessi, ma far risalire l'acqua verso i monti, forse no! Intelligenza (stolta) forse sì?