Lastra di pietra sorretta da due setti e posizionata a ridosso del muro di una vecchia casa che ne fa da schienale
Acquisizione
Da"Gente di Quartiere. Storie dei vecchi rioni di Trento", a cura di Renzo Francescotti per Edizioni Innocenti (1980): “Se la famiglia Calliari rappresenta la buona borghesia della zona, sia pure di origini contadine, la famiglia Giovannini, dieci figli di un operaio, è l'espressione più genuina del proletariato. Parliamo con Lino, uno dei dieci figli, imbianchino, abita in una vecchia casa che a monte è di fronte alla chiesa dei Cappuccini, a valle dà sulla cava di San Martino (purtroppo la vista di gran parte della città è tagliata dalla recente villa di un onorevole democristiano). All'entrata c'è una panchina di pietre dove, secondo gli anziani del rione, sedettero a parlare con i zervaròti Battisti e Mussolini. Il futuro duce abitava infatti in una stanza d'affitto della Cervara, quando visse per parecchi mesi a Trento nel 1909.”
Ho pensato di segnalare la panchina in questione per far conoscere la storia di questo oggetto, che serve ora soprattutto come punto di ristoro per coloro che dal quartiere di San Martino si recano in collina. Vivendo lì di fronte, ho notato come la panchina è utilizzata al giorno d'oggi soprattutto da coloro che usufruiscono del servizio di mensa serale dei Padri Cappuccini, come tappa intermedia nella loro passeggiata quotidiana verso cena.
Il brano del libro di Francescotti ci permette di fare una piccola riflessione su come sono mutati nel corso degli anni l'uso ed i protagonisti degli spazi pubblici. Ora a valorizzarli sono soprattutto i soggetti, in gran parte migranti, che si recano ad una mensa per i poveri, mentre in passato erano ovunque luoghi di incontro e di espressione anche politica.