Ponte in ghisa di 14 m. di lunghezza. Spalle ed argini in pietra, sui cordoli laterali al canale sono fondate n.7 colonnine di ghisa per lato a sostegno delle travature in ferro (in avanzato stato di corrosione) dove appoggia il solaio.
Acquisizione
Quando camminiamo lungo le strade di una città, capita a volte di fermarsi ad osservare le finestre e le vetrine di una casa o di un palazzo e di provare a immaginare la vita che si nasconde dietro i suoi muri. Capita invece meno spesso di prestare attenzione a quello che scorre sotto i nostri piedi. Camminando lungo Via Alfieri, la strada che collega Via Torre Vanga con Piazza Dante, si passa di fronte alla vecchia sede dell’APT, alla palazzina liberty attualmente in ristrutturazione e al Grand hotel Trento. Pochi passanti sanno che il nastro di asfalto e i marciapiedi nascondono un vecchio ponte in ghisa che serviva ad oltrepassare l’Adigetto, attualmente tombato. Questo ponte in ghisa è l’unica testimonianza rimasta del vecchio parco di Piazza Dante. Nel momento in cui si decise di deviare il fiume Adige e di costruire la nuova stazione nella zona di Centa, questa porzione di città si accingeva a diventare l’area di espansione della Trento moderna. In quel momento, seguendo le tendenze dei paesaggisti internazionali come il francese Alphand e l’americano Olmstead (progettista di Central Park a New York), si volle realizzare il primo vero parco pubblico di Trento. Si trattava di un giardino all’inglese d’impianto romantico, con strade curvilinee e ponticelli in ghisa che oltrepassavano un tratto dell’Adigetto artificiosamente naturalizzato con rive sinuose e piccole isolette. Il ponte in ghisa rappresentava il complemento d’arredo di uno scorcio di natura tanto ideale quanto artificioso. Purtroppo a seguito di una piena del fiume Adige e dell’Adigetto, si decise di canalizzare il corso dell’Adigetto, che attualmente percorre intubato sotto tutta Piazza Dante per poi tornare a cielo aperto soltanto nei pressi della stazione della funivia di Sardagna. Il laghetto delle anatre di Piazza Dante ha sostituito il passaggio dell’Adigetto lasciando soltanto un simbolico ricordo dell’acqua che scorre sotto, mentre il ponte in ghisa è stato interrato e nascosto da un nastro d’asfalto.